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Bill Homes ed i suoi acquerelli delle case rurali toscani


Bill Homes, nato 1942 a Londra, ha visitato l'Italia per la prima volta nell' anno 1961 come studente di architettura.
"Sono venuto a Firenze ad ammirare le grandi opere monumentali del Rinascimento." dice, "le mie visite sono poi proseguite in modo saltuario negli anni ’60 e ’70, finché negli anni ’80 ho cominciato ad interessarmi più assiduamente all’architettura tradizionale per eccellenza, quella spontanea. Ero allora diventato professore di architettura alla South Bank University di Londra e questo incarico mi ha dato la possibilità di trascorrere lunghe vacanze estive in Italia, con un insieme di circostanze che mi hanno permesso di iniziare studi sugli edifici tradizionali dell’Italia settentrionale e la loro meravigliosa ricchezza e varietà.

Nei primi anni delle mie ricerche ho percorso le pianure umbre e toscane, dove gli edifici che avevano ospitato per secoli le attività agricole si ergevano sulla piana come sculture isolate sotto un immenso cielo azzurro. Per varie ragioni, non ultima l’ispirazione che ho avuto dal libro La casa rurale nella Toscana, scritto nel 1933 da Renato Biasutti, il mio lavoro di ricerca mi ha portato ai piedi degli Appennini sopra Pistoia. In questa zona collinare, come ho scoperto in seguito, gli edifici erano un ibrido fra la tipologia di pianura e quella di montagna. Già allora tuttavia, nei primi anni ’90, il puro edificio tradizionale stava iniziando a scomparire, per disgregazione naturale, o a causa di demolizioni che facevano spazio a strutture di maggior funzionalità, oppure, caso più frequente, per la diffusione globalizzata di un modello di copertura mediante intonaco ed anonime tegole rosse di produzione industriale.


L’avanzare di questa crisi degli edifici collinari tradizionali mi ha indotto a spostare il mio annuale soggiorno estivo più in alto verso la montagna, dove speravo che qui fossero rimasti esempi assai più intatti per i miei studi. Ed è così che sono giunto a Monachino, località nel comune di Sambuca Pistoiese. Lì ho trovato non solo l’ampia scelta di edifici tradizionali ma anche persone appassionate che condividevano con entusiasmo il mio interesse in quel tipo di costruzioni. Mentre i miei studi si focalizzavano sulle tre valli delle Limentre (la Limentrella, la Limentra orientale e quella occidentale), ritornavo ogni anno a Monachino e nei borghi vicini. Tali studi erano destinati a portarmi a loro volta verso la valle del fiume Reno che sarebbe diventata l’argomento centrale del mio progetto successivo. È stato allora che ho deciso di comprar casa agli Sterpi, località in comune di Grizzana Morandi, iniziando a lavorare in uno studio di architettura a Porretta Terme, un altro confluire di circostanze che ha reso questa volta logisticamente più semplice la realizzazione del mio nuovo progetto, ben più complesso dei precedenti.


Oggi i disegni fatti a mano sono diventati un lusso ma, per un architetto come me, nato verso la metà del Novecento, erano il comune mezzo per esprimere le idee e le descrizioni. Disegnare era per me una parte così normale della mia vita quotidiana quanto il parlare o il mangiare, e lo trovavo perciò il modo più naturale per eseguire i miei studi e comunicarne i risultati. "

 

Attualmente Bill Homes disegna le chiese di Pistoia per pubblicarle in una mostra nel 2017 quando Pistoia è capitale della cultura.


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